L’IPIA Archimede aderisce alla manifestazione “Scarpe Rosse”

“UN UOMO VIOLENTO NON MERITA AMORE MA UNA DENUNCIA”: MANIFESTO CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE
In coincidenza con il primo mese dalla scomparsa di Concetta Traina e della mamma Angelina, l’IPIA “Archimede” di Cammarata ha voluto aderire all’iniziativa “Scarpe Rosse”, promossa da un comitato spontaneo di donne, con il patrocinio del comune di San Giovanni Gemini.
La manifestazione, ispirata liberamente all’installazione di arte pubblica dell’artista messicana Elina Chauvet, creata in Messico nel 2009 per dire “no alla violenza contro le donne”, ha previsto che sabato 8 novembre dalle ore 11.00 alle ore 18.00 la piazzetta Falcone – Borsellino è divenuta meta di riflessione e partecipazione. Le classi del nostro Istituto, dopo la ricreazione e accompagnati dai docenti in servizio, vi si sono recati per attraversarla con una marcia silenziosa collocando delle scarpe rosse: decolletées, ballerine, sandali, stivaletti, scarpe sportive, ogni paio a rappresentare una donna cancellata da una assurda violenza e in alcun modo giustificabile.
Il D.S. Antonino Pardi tiene a precisare quanto sia fondamentale per la prevenzione del fenomeno parlare di discriminazione e violenza di genere ai ragazzi e alle ragazze all’interno della scuola, promuovere in loro la conoscenza e la consapevolezza sul problema. I docenti sposano appieno le indicazioni di Amnesty International : “Bisogna iniziare a cambiare le cose con un lavoro lungo e paziente che parta dai ragazzi. Il lavoro contro la discriminazione deve iniziare dal quotidiano, dalla discriminazione sottile di alcuni comportamenti dei compagni verso le compagne, ma anche dai ruoli che inconsciamente le ragazze sono spinte ad assumere e che trasmetteranno con l’educazione ai propri figli, maschi e femmine, imprigionando sé stesse in uno stato subalterno e perpetuando questo modello.”
Alcuni dati
Il fenomeno della violenza fisica, psicologica e sessuale contro le donne è trasversale, colpisce fasce diverse della società, con ceto sociale e livello di istruzione variabili, il 23% dei casi riguarda, per esempio, le classi medio-alte. Il 76% delle violenze nel nostro Paese avviene tra le mura domestiche a opera di mariti, compagni o di ex partner, le violenze si verificano anche fuori dall’ambiente familiare, sono sconosciuti, conoscenti, amici o colleghi ad abusare delle donne. Secondo gli ultimi dati diffusi dall’Istat, l’abuso maschile sulle donne è purtroppo un fenomeno in forte crescita con numeri allarmanti di stragi senza fine: in Italia ogni 3 giorni 1 donna viene uccisa da un uomo con cui ha avuto o ha una relazione, 1 donna su 3 rimane in silenzio, non parla con nessuno delle violenze subite; sono 1.350.000 le vittime di stupro nel 2012 nel nostro Paese, ma soltanto il 7% delle donne sporge denuncia. Nella quasi totalità dei casi le violenze non sono denunciate, il sommerso è elevatissimo: stime per difetto, i numeri non sono certi perché in Italia non esiste un osservatorio che registri i delitti che coinvolgono le donne.
I femminicidi e le violenze domestiche si ripetono ancora con troppa frequenza, non si può pensare che tutto ciò non ci riguardi, che questi avvenimenti siano lontani dal nostro entroterra siciliano: gli ultimi tristi avvenimenti purtroppo ce lo hanno dimostrato.
Di molte donne rimarrà vivo solo il ricordo e i racconti tramandati da chi le ha conosciute, rimarrà l’affetto donato alle persone amate e tante paia di scarpe che nessuno potrà più indossare. Per dirla come l’artista messicana Elina Chauvet, ideatrice dell’istallazione “Zapatos rojos”, quelle scarpe saranno rosse, rosse come il sangue che ogni giorno le donne versano per mano dei propri padri, mariti o fidanzati.